Per gli appassionati di storia, l’area di Cavallino Treporti offre tante opportunità per approfondire le proprie conoscenze o per imparare qualcosa di nuovo su questa località. Partendo dal Camping Village Garden Paradiso puoi raggiungere facilmente in bicicletta tutti i punti di maggior interesse!
Dislocate lungo tutto il territorio, le caserme, le torri telemetriche, i bunker, i forti e le batterie sono un prezioso patrimonio architettonico che punteggia l’intera penisola e che racconta un aspetto importante dell’identità storica e culturale di Cavallino Treporti. Si tratta delle fortificazioni militari erette per difendere Venezia durante la Grande Guerra.
Quando furono costruite le porte del Cavallino, l’isolotto che si era creato ospitava un edificio utilizzato inizialmente come stazione del dazio e locanda. Durante il periodo della Grande Guerra questo fabbricato fu utilizzato come presidio militare. Attualmente ospita la “Locanda alle Porte 1963”.
Partendo dalle porte del Cavallino, procedendo lungo Via Casson e successivamente lungo via Pordelio, puoi notare sulla sinistra una serie di torri che svettano tra i campi e le case. Sono le torri telemetriche, postazioni dalle quali le vedette avvistavano l’esercito nemico, ne calcolavano la distanza e trasmettevano tutti i dati alle batterie dislocate sul territorio.
Le Torri telemetriche lungo il percorso:
Arrivando a Lio Grando potrai ammirare Forte Vecchio. L’edificio fu costruito tra il 1845 e il 1851 per proteggere la bocca di porto di Punta Sabbioni e per difendere la Laguna di Venezia.
Le due torri telemetriche, invece, furono erette durante la Prima Guerra Mondiale.
Ricevute le coordinate dalle torri, le batterie facevano partire i colpi d’artiglieria con grandissima precisione. Mentre le torri telemetriche erano in posizione più interna e ben mimetizzate, per essere meno visibili, le batterie erano dislocate principalmente lungo la costa.
Le Batterie Amalfi, San Marco e Radaelli, costruite agli inizi del 1900, furono particolarmente operative sul fronte terrestre del Basso Piave. Grazie alle torri corazzate girevoli a 360°, dotate di cannoni a gittata lontanissima, da queste batterie si colpivano facilmente le fanterie e gli avamposti nemici.
La Batteria Vettor Pisani, invece, non poté combattere attivamente sul fronte del Basso Piave durante la Prima Guerra Mondiale, a causa della gittata ridotta dei suoi cannoni, mentre nella Seconda Guerra Mondiale fu un’attiva postazione di artiglieria contraerea. Costruita tra il 1909 e il 1912, questa batteria prende il nome dal comandante veneziano Vettor Pisani che nel 1380, durante la guerra di Chioggia, sconfisse la flotta genovese di Pietro Doria.
Dopo un accurato restauro, oggi la Batteria Pisani è aperta al pubblico e al suo interno si trova un museo con spazi espositivi. Durante l’anno sono tanti gli eventi e le iniziative organizzati in quest’area, come concerti, incontri e mostre.